Taxiway

...Per quale simulatore ?

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    Scusate la mia ignoranza, ma non sono riuscito a capire a quale simulatore è destinato questo gioiello .....
    Vedete voi se riuscite a chiarirlo ......

    http://polycount.com/discussion/174530/ue4...us-a320-cockpit
     
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    alla faccia ! non saprei rispondere alla tua domanda, magari iscrivendosi al forum ..

    edit: leggendo mi sembra di capire che è un esercizio 3D per la tesi di laurea, nessun simulatore
     
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    CITAZIONE (diego1958 @ 6/6/2017, 15:29) 
    alla faccia ! non saprei rispondere alla tua domanda, magari iscrivendosi al forum ..

    edit: leggendo mi sembra di capire che è un esercizio 3D per la tesi di laurea, nessun simulatore

    Varrebbe la pena di comprare un simulatore solo per volare con una cosa del genere ..... mai vista tanta perfezione ....
    Però mi domando ... va bene una tesi di laurea, ma un'opera del genere deve avere un utilizzo pratico .... sarebbe un peccato che finisse nell'archivio impolverato di una università ..... :(
     
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    Sono solo degli esercizi di rendering che servono per fare pratica con i software di rendering 3D (3dstudiomax, maya, cinema4d, etc).
    Difficilmente questi modelli vengono usati nella simulazione, a meno che qualche software house gli metta gli occhi addosso e decida (previo lauto compenso) di acquistarli e/o di avviare una collaborazione con l'autore del modello.
    Di modelli del genere ce ne sono tanti in rete, sia modelli di aerei, sia di cockpit, e molti di questi rendering non vengono usati a fini simulativi "home", ma ad esempio come "poster" per le scuole.
    Esempio: www.orik.de/?page_id=610
     
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    CITAZIONE (aldus @ 6/6/2017, 18:35) 
    Sono solo degli esercizi di rendering che servono per fare pratica con i software di rendering 3D (3dstudiomax, maya, cinema4d, etc).
    Difficilmente questi modelli vengono usati nella simulazione, a meno che qualche software house gli metta gli occhi addosso e decida (previo lauto compenso) di acquistarli e/o di avviare una collaborazione con l'autore del modello.
    Di modelli del genere ce ne sono tanti in rete, sia modelli di aerei, sia di cockpit, e molti di questi rendering non vengono usati a fini simulativi "home", ma ad esempio come "poster" per le scuole.
    Esempio: www.orik.de/?page_id=610

    In effetti cosa vuoi mettere ? Cockpit di alta qualità nei simulatori scadenti di cui disponiamo ? Dopo FS9 mi pare che abbiamo fatto come i gamberi ..... che vergogna ! :ph34r:
    Ma poi c'è tutta questa esigenza da parte del mercato ? Secondo me, oggi come oggi, un aereo realizzato "troppo bene" finirebbe con lo "spaventare" i potenziali acquirenti ... non so .... Voi come la vedete ?
     
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    non è che li spaventa, è che dopo 10 tentativi di accendere i motori e decollare - senza leggere i manuali - si stancano e disinstallano il sim.
    E' successo anche a me, con FS98, ho volato un po' con il cessna di default senza mai riuscire ad atterrare, motori a manetta e via.
    Tempo una settimana e mi sono stancato.
    I manuali, le istruzioni, i readme sono fatti per essere letti.

    Concludendo se sei un vero appassionato allora piu' è complesso e più ti diverti, se ci giochi è un altro paio di maniche
     
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    CITAZIONE (diego1958 @ 7/6/2017, 08:27) 
    non è che li spaventa, è che dopo 10 tentativi di accendere i motori e decollare - senza leggere i manuali - si stancano e disinstallano il sim.
    E' successo anche a me, con FS98, ho volato un po' con il cessna di default senza mai riuscire ad atterrare, motori a manetta e via.
    Tempo una settimana e mi sono stancato.
    I manuali, le istruzioni, i readme sono fatti per essere letti.

    Concludendo se sei un vero appassionato allora piu' è complesso e più ti diverti, se ci giochi è un altro paio di maniche

    Ehh ... ;) :) caro Diego, non è così semplice .... cerco di riassumere il mio pensiero in alcuni punti.
    1) Non dimentichiamo che una cosa è pilotare un aereo complesso nella realtà; dove in parte trovi già effettuata una pianificazione e nei quali si è in due in cabina e si agisce in "multi crew cordination"; una cosa è pilotare da soli, in un simulatore, un aereo iperrealistico.
    Esempio fra tutti : le difficoltà che sto incontrando nel "passaggio macchina" all' Airbus, non riguardano tanto la gestione della macchina in se; ma districarmi in una selva di implementazioni che simulano la multicrew ...
    2) I manuali. Non scordiamoci due elementi essenziali : i manuali sono in lingua inglese e, la conoscenza scolastica della lingua inglese, soprattutto per noi italiani che abbiamo da sempre una scuola "fanalino di coda", è largamente insufficiente per comprendere a fondo il senso di molte frasi (che se tradotte letteralmente dall'inglese in italiano hanno un senso completamente diverso). Oltre all'inglese, per comprendere bene ciò che nei manuali viene riportato, occorre avere una formazione di base in materia aeronautica davvero granitica.
    Noi piloti virtuali, per la maggior parte, siamo autodidatti e ci portiamo dietro, spesso, lacune pittosto voluminose, spesso per tutta la nostra "carriera"; il che può creare da una parte l'impossibilità a compiere molte manovre (parliamo del pannello ) in maniera corretta e/o di compierle meccanicamente senza comprendere la ragione e il fine di ciò che facciamo.
    I piloti reali hanno poi sempre come riferimento un istruttore che o in sede di formazione primaria o successivamente può supportarli nella maniera più adeguata dando risposte corrette e aiutandoli a superare determinati problemi. Noi chi abbiamo ? Nessuno !
    3)"Veri appassionati". Io ti confesso che ho sempre tenuto i "veri appassionati", come li definisci tu, ad una certa distanza da me; ho sempre preferito rapportarmi con "appassionati in maniera equilibrata" (che sono per fortuna la maggioranza ).... Molti "veri appassionati" che ho conosciuti erano espertissimi nel loro hobby (non parlo solo di simulazione ) ma incentravano su quello la loro esistenza, senza riconoscere i propri limiti e senza porsi ulteriori limite nello sviluppo dell'hobby stesso. Un amico, pilota virtuale, dedicava tutto il suo tempo libero a Flight Simulator, tanto che in più occasioni ho avuto il sospetto che arrivasse a sovrapporre le due realtà (quella virtuale da quella "reale" ); e il giorno in cui gli "è caduta una tegola sulla testa" non ha saputo reagire, perché nel corso degli anni aveve perso quasi del tutto il contatto con la realtà ... (caso limite ma non unico).
    Un qualunque software add-on relativo ad aerei, per avere un certo successo commerciale deve puntare ad un targhet medio, al massimo medio-alto, ma non può rivolgersi ad una esigua fascia di persone perché non si venderebbe; e le case lo sanno bene ..... infatti i prodotti che sono stati realizzati sin ora, se vogliamo, almeno per la maggior parte, hanno sempre avuto queste caratteristiche (salvo casi particolari).... e a costo di causare cocenti delusioni in quelli che "si aspettavano di più"...... e il fatto di essere poi abbandonato da coloro che non erano in grado di utilizzarlo.... perché ritenuto troppo complicato.
     
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    Temo ci sia un piccolo fraintendimento: grafica e avionica sono due cose distinte, e vanno soppesate in modo distinto. :)
    Il topic è esordito mostrando un bellissimo rendering di cockpit di Airbus... ma era solo un rendering, cioè semplice grafica, ben curata, ben poligonata, ben texturizzata, etc.
    Avere un pannello "graficizzato" così (mettiamo in FS9) non implica che quel cockpit sia necessariamente complicato da usare.
    E' solo bello graficamente, ma è vuoto di sistemi, non ha neanche uno strumento funzionante. :cry:
    Al contrario un FS Labs per FSX ha una grafica molto inferiore a quel rendering, ma è cento volte più difficile da usare perchè è zeppo di avionica funzionante, e se non si leggono i manuali operativi non si riesce a farlo volare.

    Per cui una cosa è la grafica ben fatta.
    Un'altra la simulazione dei sistemi ben fatta.
    Se poi le due cose coincidono, allora tanto meglio, abbiamo una aereo che è un capolavoro sia come grafica, sia come avionica.

    Ma non sempre questo avviene.
    Il PMDG MD-11 ad esempio ha una grafica pessima, ma un ottima simulazione avionica.
    Viceversa gli aerei della PSS avevano una grafica (2D) che era un capolavoro, ma un simulazione avionica "basica", molto inferiore ad un PMDG.

    Tuttavia come dicevo in un altro topic.... (se non erro era nel topic del Tabacione sul Cargolux)... spesso si crede che un aereo con una avionica maniacale sia molto difficile da pilotare.
    A mio vedere è vero... in parte.
    Un cockpit maniacale è evidentemente complicato al primo approccio; si rimane spaesati dinnanzi a tanta sofisticazione, è normale.
    Ma quando si è imparato come funziona, succede una cosa curiosa: l'aereo si comporta in modo molto naturale e fa esattamente quello che ci si aspetta.
    Quando invece pilotiamo un aereo meno maniacale (es un Wilco Airbus) abbiamo un cockpit più sempliciotto e teoricamente più facile da gestire, ma al tempo stesso il pilotaggio risulta più difficile perchè l'avionica/aereo non fanno quello che dovrebbero fare, e non si comportano come ci si aspetta.
    Se il Wilco sbaglia a calcolare tutti i Toc-Dot non mi sta facilitando il pilotaggio.
    Se mi sbaglia a calcolare i consumi di carburante non mi sta facilitando il pilotaggio.
    Me lo rende più difficile perchè (se do retta ai sistemi!) rischio di arrivare alla destinazione con una quota troppo alta o troppo bassa, o addirittura senza carburante, quindi mi ritrovo in emergenza e devo improvvisare delle procedure non pianificate che "l'avionica non maniacale" mi ha causato.
    L'avionica me le ha causate, non io.
    Se invece ho un'avionica maniacale e ho imparato ad usarla nel modo giusto, non avrò sorprese spiacevoli, ossia gli eventuali errori di pilotaggio non potrò più attribuirli all'aereo che è "pazzo e buggato", ma a me stesso che ho sbagliato il pilotaggio.
    Tuttavia se io il pilotaggio non lo sbaglio, ecco che l'avionica maniacale risulta (paradossalmente) più "facile" dell'avionica semplicistica, perchè mi assiste sempre nel modo giusto e fa tutte le cose nel modo giusto.

    Per cui c'è pro e contro nelle due tipologie di avionica.
    L'avionica di lusso (che poi è quella che desideriamo tutti) crea "dipendenza", diventa difficile separarsi da essa dopo che si è imparata.
    Chiedete a qualche simmer che vola con l'FSLabs di provare a volare col Wilco.
    Quasi sicuramente sbaglierà a condurre l'aereo e commetterà un sacco di errori.
    Errori dovuti all'avionica che "non assiste"... errori dovuti ad un aereo che ti dice una cosa, invece ne fa un'altra... che ti da una previsione di consumo, e invece ne fa un altro... che ti da una previsione del punto di discesa, ma è sbagliata... etc etc.
    Pilotare in questo modo è un terno al lotto, è più difficile che pilotare un FSLabs.
    L'FSlabs è un aereo molto più sofisticato del Wilco, verissimo, ma quelle cose lì non le fa.
    E se non le fa vuol dire che il pilotaggio risulta più assistito...più naturale... più intuitivo... insomma più "facile" rispetto ad un Wilco.
    Notare però che ho scritto "facile" tra virgolette.
    Perchè?
    Beh è semplice, se un FsLabs è "facile", allora un simulatore professionale Full Motion di Airbus dovrebbe essere ancora più "facile".
    Giusto?
    Magari!
    La maniacalità dell'aereo è vero che "facilita" le cose, cioè è totalmente priva di BUG.
    Ma la maniacalità si paga anche a caro prezzo, nel senso che l'aereo non perdona, è così perfetto nei suoi sistemi e nelle sue dinamiche da non perdonare nulla.
    Ergo il pilota che magari è abituato ad atterrare come nulla fosse col Wilco con 20 nodi di vento traverso, quando lo metti sull'aereo maniacale si accorge cosa vuol dire atterrare con 20 nodi di vento traverso, la musica cambia! :D
    Io stesso che ero abituato a dare tutta manetta in decollo col vecchio Aldus-Samuli MD80... quando ho preso in mano la prima volta il Maddog 2010 avevo già abortito il takeoff a metà pista coi motori arrostiti.
    Che amara figura.
    Questo è il bello della maniacalità: condurre l'aereo esattamente per come è fatto.
    Ma quando si è imparato questo tipo di conduzione... allora è una goduria... l'aereo vola veramente come te lo aspetti e non sbaglia mai (a meno che sei tu a sbagliare o a farlo sbagliare).
    ;)

    Edited by aldus - 8/6/2017, 14:07
     
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    Ho letto con molto interesse tutte le vostre considerazioni. Io ho una mia filosofia su questo argomento. Credo che per trarre la massima soddisfazione da questo hobby bisogna stare molto ma molto coi piedi per terra.
    Innanzitutto non bisognerebbe mai confondere il concetto di simulazione con quello di realtà virtuale; anche se la potenza dei moderni PC può ricreare un ambiente estremamente realistico, siamo sempre lontanissimi dalla realtà. Nel pilota virtuale esperto può nascere la convinzione di essere capace di pilotare realmente, ma questa è solo una innocente illusione, casomai è vero il contrario, ossia che il pilota reale può trarre beneficio dall'uso del simulatore per sperimentare situazioni potenziali non riproducibili nel reale.
    La simulazione per quanto evoluta è sempre la ricostruzione di alcune situazioni reali selezionate in sede di progetto a seconda delle esigenze dell'utente, insomma è solo una piccola fotografia molto parziale del reale. Chi pratica questa attività da anni come me ricorda con nostalgia quanto fosse entusiasmante utilizzare i primi simulatori, praticamente privi di grafica e con un numero limitatissimo di parametri su cui agire.
    Quindi per venire al sodo è importante saper scegliere ciò che ci interessa simulare e porsi dei limiti precisi al livello di realismo che si vuole ottenere: se si omette questa fase si corre il rischio di vivere frequenti delusioni. Un esempio emblematico è quello del compromesso tra qualità grafica e performance con cui tutti ci siamo scontrati, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.
    Il tanto criticato Wilco è nato dal progetto molto ambizioso di portare nel mondo di FS9 l'avionica Fly by wire. In buona parte c'è riuscito, i suoi limiti sono ben noti e se si conoscono è possibile utilizzare questo prodotto senza eccessivi problemi, divertendosi molto ed imparando anche molto su questa filosofia di progettazione (grazie anche al bellissimo pannello wide di Aldus). Certo oggi esistono anche i prodotti "maniacali" e se il nostro hardware li sopporta e abbiamo voglia di spaccarci le corna possono dare molte soddisfazioni, ma senza per questo nulla togliere ai risultati già acquisiti e consolidati.
     
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    CITAZIONE (Paolo Romanello @ 8/6/2017, 14:38) 
    Nel pilota virtuale esperto può nascere la convinzione di essere capace di pilotare realmente, ma questa è solo una innocente illusione, casomai è vero il contrario, ossia che il pilota reale può trarre beneficio dall'uso del simulatore per sperimentare situazioni potenziali non riproducibili nel reale.

    Qui Paolo in parte non mi trovi d'accordo. Nella stragrande maggioranza dei casi è vero l'esatto contrario. Tantissimi piloti virtuali, me compreso, si sono cimentati in fasi di volo nei simulatori reali (anni fa persino in quelli di Fiumicino ) e Aldo, che è stato per tanti anni mio consocio in PVI saprà che, grazie ad una convenzione tra l'associazione e l' Alitalia, era possibile per noi iscritti vivere quell'esperienze.
    Ebbene; tutti noi o quasi, ce la cavavamo egragiamente. Quando poi in occasione di Contest Internazionali abbiamo avuto (sia a Imola che a Forlì) equipaggi in gara formati da piloti reali, te lo dice uno che è stato più volte giudice di gara, hanno toppato malamente finedo sempre in fondo alla classifica (parlo di piloti di MD80 e di Airbus ).
    Quando nel 2000 fondai a Cagliari la virtual airlines Sardair che prevedeva l'incontro settimanale e spesso plurisettimanale fra simmers e piloti reali che ci facevano da istruttori; le più grosse difficoltà nel pilotare i "nostri" aerei le trovavano gli istruttori, non noi .
    Una volta a una riunione SardFly (la VA che prese il posto di SardAir ) fu invitato un Capo Pilota Istruttore di una compagnia aerea italiana (di cui non faccio il nome, ovviamente ) e, dopo essersi cimentato col "suo aereo" (l'MD80) disse, testuali parole :"Pilotare un aereo con questi simulatori è da manici, nella realtà non è così impegnativo .... !!"
    Un pilota virtuale, se davvero preparato, almeno in teoria, può riuscire a far atterrare bene un aereo ... se si tratta di un aereo che conosce bene, perché lo utilizza (esclusivamente o quasi ) nel simulatore.... poi oggi, con FMS, computer di bordo, possibilità di atterraggi automatici, è molto più facile che non in passato.
    Anche un pilota reale, avezzo magari a volare su un Boeing 737, se si trovasse, di colpo, a dover, supponiamo, effettuare un approach e un successivo atterraggio con un Airbus A320, credo che troverebbe le stesse difficoltà.
    Detto ciò, però, va anche detto, per onestà intellettuale, che in tutte le situazioni va sempre considerato un fattore di primaria importanza; un fattore che il più delle volte, noi piloti virtuali tendiamo a non considerare minimamente quando voliamo : il così detto "Human factor", il "fattore umano".
    La possibilità che un "pilota virtuale" si trovi a dover far atterrare un aereo di linea, è se non assurda quanto meno assai remota (è certamente più facile che uno di noi si possa trovare a cimentarsi con un simulatore di volo serio ).
    Tuttavia, poniamo il caso, per assurdo, che un pilota virtuale si trovi in una situazione simile : a bordo di un aereo di una determinata compagnia durante un volo i piloti (entrambi ) perdono i sensi per aver ingerito qualcosa di tossico (esempio ).
    In quale condizione psicologica si troverebbe questo nostro collega ? Emozionato ? Spaventato ? Terrorizzato ? Entusiasta (in maniera del tutto irresponsabile ) del fatto che la sorte gli abbia consentito di avverare il sogno di una vita ? E, qualunque sia il suo stato d'animo, quale influenza questo stato d'animo potrà avere sul suo comportamento nella condotta dell'aereo ? Anche gli studenti più bravi spesso toppano agli esami perché magari, sottoposti allo stress dell'esame, in uno stato di (fisiologica ansia) sono portati a dimenticare elementi essenziali, che pur hanno studiato e che conoscono alla perfezione ..... ma, in quel momento,in quella situazione ... zero, tabula rasa. Peggio ancora trovandosi a dover far atterrare un aereo, con la consapevolezza che per lui (e per tutti gli altri a bordo) non esisterà una prova d'appello e non si tratterà di "bruciare un'estate" per studiare in vista dell'appello dell' autunno; ma si tratterà di bruciare un gran numero di vite umane. I piloti reali, in addestramento, imparano a tenere sotto controllo le emozioni, noi altri no ....
    Altro elemento, ( ampiamente sviluppato nei trattati di human factor ) è quello del "condizionamento"...... anche nelle piccole cose.
    Noi, ad esempio, teniamo le nostre cartine, supponiamo, alla destra del cockpit, e magari nell'aereo reale stanno in una tasca alla sinistra .... oppure chi vola in rete è abituato ad effettuare le comunicazioni radio con certi criteri mentre negli aerei sono diversi; noi non dobbiamo regolare il sedile, ma talvolta le visuali, nell'aereo vero va regolato invece il sedile .... e queste sono solo piccole cose ... ma che incidono notevolmente anche sui tempi di reazione; perché siamo condizionati nell'agire (anche meccanicamente ) in maniera diversa.
    Altro fattore è quello di trovarti, di colpo, ad affrontare una situazione del tutto imprevista.
    In SkyIsland, una virtual airlines che durò, purtroppo, il tempo di una stagione, una volta organizzammo un esperimento. Facemmo in modo che un nostro collega, pilota virtuale, tra l'altro molto preparato tecnicamente, che era giunto in sede in quel momento, convinto di dover fare altro, portasse a terra un aereo portato in volo precedentemente da uno di noi.
    Ebbene, ebbe difficoltà; gli ci vollero diversi minuti per adattarsi alla nuova situazione.... figuriamoci in un aereo vero ...
    Noi siamo abituati a pianificare il nostro volo, ad entrare gradualmente nella simulazione, a prepararci psicologicamente al volo che dovremmo effettuare; se però ti trovi all'improvviso (anche nel virtuale) a portare a termine un volo iniziato da altri .... le cose cambiano.
    Dando per scontato che un pilota virtuale bene preparato (e ce ne sono tanti) sia in grado, tecnicamente, di portare a terra un aereo vero, l'esito dell'atterraggio dipenderà poi in gran parte da come saprà essere in grado di gestire umanamente e psicologicamente, la situazione .... ma penso che questo non lo sapremo mai ..... fin ora non c'è letteratura e, probabilmente, non ci sarà mai ..... ;)
     
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    Hai avuto esperienze molto interessanti, ma il fattore umano è sempre preponderante. La parte più importante e difficile nell'addestramento di un pilota non è tanto quella di imparare le procedure e il funzionamento di un velivolo, ma quella di imparare a gestire stress, ansia e paura. Sicuramente il simulatore evoluto per molti aspetti è più difficile da gestire rispetto al reale, dove siamo agevolati da una enorme quantità di input sensoriali totalmente assenti nella simulazione.
    Con questo non voglio dire che un pilota virtuale particolarmente dotato non possa essere in grado di decollare o riportare al suolo un velivolo reale. E' accaduto molti anni fa ad un mio cugino un episodio drammatico durante un volo turistico dall'aeroporto di Genova (a cui avrei dovuto partecipare anch'io), episodio che ha fatto il giro del mondo. Quattro ragazzi appassionati di simulazione di volo sono portati in volo dall'amico pilota che perde conoscenza, ma riescono ad atterrare sani e salvi grazie alla guida di un grandissimo istruttore di volo, il comandante Fioravante Sbragi, che attraverso la radio ed affiancandoli in volo riesce ad attenuare il panico e a guidarli verso la pista in condizioni di relativa sicurezza. Ma si tratta di un caso limite, la realtà è una cosa e la simulazione un'altra.
     
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    CITAZIONE (Paolo Romanello @ 9/6/2017, 09:30) 
    Hai avuto esperienze molto interessanti, ma il fattore umano è sempre preponderante. La parte più importante e difficile nell'addestramento di un pilota non è tanto quella di imparare le procedure e il funzionamento di un velivolo, ma quella di imparare a gestire stress, ansia e paura. Sicuramente il simulatore evoluto per molti aspetti è più difficile da gestire rispetto al reale, dove siamo agevolati da una enorme quantità di input sensoriali totalmente assenti nella simulazione.
    Con questo non voglio dire che un pilota virtuale particolarmente dotato non possa essere in grado di decollare o riportare al suolo un velivolo reale. E' accaduto molti anni fa ad un mio cugino un episodio drammatico durante un volo turistico dall'aeroporto di Genova (a cui avrei dovuto partecipare anch'io), episodio che ha fatto il giro del mondo. Quattro ragazzi appassionati di simulazione di volo sono portati in volo dall'amico pilota che perde conoscenza, ma riescono ad atterrare sani e salvi grazie alla guida di un grandissimo istruttore di volo, il comandante Fioravante Sbragi, che attraverso la radio ed affiancandoli in volo riesce ad attenuare il panico e a guidarli verso la pista in condizioni di relativa sicurezza. Ma si tratta di un caso limite, la realtà è una cosa e la simulazione un'altra.

    Si, non scordiamoci che il fattore umano è presente anche nella nostra simulazione di volo; nella quale possono avvenire le stesse identiche cose che talvolta accadono nei voli reali.
    Ti racconto due episodi che mi hanno visto protagonista : il primo risale al 2004, il secondo, molto più recente, risale ai primi mesi del 2014.
    Nel marzo del 2004 effettuavo un volo regionale con un ATR 42/300 "Eurowings Professional", da Pisa ad Alghero (LIRP - LIEA )

    Il meteo dava buone condizioni sia in partenza che in arrivo.
    Il volo si svolse regolarmente sino a quando non iniziai la discesa verso Alghero ( più o meno in prossimità del VOR SME Olbia ).
    Ancora l' Italia non era "coperta bene" dai navdata per l' FMC dell'aereo e volavo col sistema tradizionale VOR to VOR.
    Cominciata la discesa mi ritrovai, era tarda sera, in mezzo ad una brutta perturbazione presente ai medi strati che, oltre a creare turbolenza, non consentiva il minimo contatto visivo col suolo.
    Seguivo con estrema attenzione la rotta dell'aereo, la distanza dai vor per individuare i fix sui quali avrei poi dovuto intercettare il VOR successivo.
    Persi completamente l'orientamento; non capivo dove fossi, quanto ci volesse all'arrivo, continuavo a volare nell'assoluto rispetto delle minime e senza perdere di vista nè l' OBS nè l' RMA. Volai in queste condizioni per circa 20 minuti, sino a quando, per fortuna, da uno squarcio nelle nuvole vidi davanti a me l'aeroporto di Alghero, e mi sentii al sicuro solo dopo aver intercettato l' ILS.
    Più che altro, nonostante rispettassi le minime, in quella condizione, avevo l'impressione di volare più basso di qunto l'altimetro non riportasse e mi aspettavo da un momento all'altro che l'aereo andasse ad impattare su un qualche rilievo.
    Classico esempio di "disorientamento spazio temporale"; causa di una marea di incidenti aerei.
    Nel 2014 pilotavo un Boeing 737-600 (Ifly) da Firenze a Cagliari; nella stessa giornata avevo effettuato anche l'andata; anche in questo caso era sera tardi, e il peso della giornata iniziava a farsi sentire... e comunque volavo su una tratta percorsa centinaia di volte ed ero piuttosto rilassato.... diciamo il solo volo di routine di fine giornata.
    Provvenendo da Nord una volta sul punto KOVAS avrei dovuto raggiungere il VOR di Cagliari per poi allungarmi sul golfo e virare a sinistra per intercettare l' ILS della pista 32.
    Visto che nelle carte Jeppesen, la virata prevista per la procedura ILS Y risultava piuttosto stretta, col rischio di overshuttare il sentiero dell' ILS, mi portai più a ovest in modo da effettuare una virata più larga e sicura, e avevo programmato appositamente l' FMC.
    L'aereo si comportò egregiamente, effettuò la virata come programmato. A quel punto mi aspettavo di trovarmi di fronte la pista, e, non vedendola iniziai a preoccuparmi e riguardai velocemente i dati meteo relativi alla visibilità sul campo.
    Di colpo l'aereo virò bruscamente a sinistra per intercettare il GLIDE.
    Non avevo tenuto conto che il 737 600 essendo più piccolo e maneggevole avrebbe effettuato la virata in minor tempo e minor spazio rispetto ai fratelli più grandi e quindi, si sarebbe stabilizzato in attesa di intercettare il glide e poi avrebbe virato nuovamente a sinistra per agganciare il sentiero di discesa. Nel momento in cui l'aereo si era stabilizzato era mia convinzione che, in realtà, lui avesse effettuato l'intera virata, compreso intercettamento del glide; perciò mi ero fissato nel cercare la pista davanti a me, quando era alla mia sinistra.
    Per fortuna stavo effettuando l'approach in strumentale, altrimenti sarei andato a raccattare i cocci del 737 sui monti "Settefratelli" ... alla ricerca della pista che era da tutt'altra parte ....
    Il fenomeno della "fissazione" è un'altro contemplato nell' "human factor" perché ha causato diversi incidenti gravi.
    Sarebbe bastato guardare nel Navigation Disply per vedere che la pista non si trovava davanti; oppure guardare di lato, dal finestrino della cabina .... ma la fissazione era più forte della necessità di una verifica....
    Non vi dico come ci rimasi male e quante belle paroline dolci rivolsi a me stesso a conclusione del volo ...... :angry: :angry: :ph34r: :alienff:
    In tante migliaia di ore di volo simulato non mi era mai successa una cosa simile ....
     
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    Una considerazione mi è sorta alla prima vista del cockpit disegnato da Max Hoeck: se il mio PC sta macinando da quasi cinque minuti solo per visualizzare le immagini perfettissime dell'Airbus A320, quanta potenza sarebbe necessaria per farlo "funzionare" in movimento a 30 Fps in uno qualsiasi dei nostri simulatori?
    Grazie tante, ma credo che la maggior parte di noi sia ben felice di accontentarsi di pannelli ben più semplici ma più alla portata della normale capacità dei computers di casa! ohmy
     
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    Resumo questo topic per mostrarvi un sito dove si possono ammirare esercizi di rendering 3D.
    Personalmente mi hanno impressionato quelli relativi alle strutture e ai motori.

    Space shuttle
    www.3dhorse.com/collections/3d-spa...-shuttle-engine
    www.3dhorse.com/collections/3d-spa...launch-3d-model

    Altri engines
    www.3dhorse.com/collections/3d-engines
     
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    bel sito dove passarci un po' di tempo :)
     
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